Mi fa sempre un po’ strano dare il benvenuto su un supporto elettronico piuttosto che di persona pur cosciente che la digitalizzazione incalza e usi e costumi passati si modellano costantemente al suo incedere. Tuttavia, ho la fortuna di essere sindaco di un Comune tutt’ora ricco di tradizioni, elemento questo che permette alla nostra cittadinanza di percepire un certo senso avvolgente di Comunità.
Arbedo-Castione è un Comune eccentrico sotto molti punti di vista. Siamo aggregati da 200 anni (era il 27 aprile 1820), eppure permangono distinzioni che caratterizzano Arbedo da una parte e Castione dall’altra: gli arbedesi per tradizione sono definiti gli Asan; i castonesi sono definiti gli Sciàtt. Abbiamo due parroci diversi, due società di Carnevale, una scuola elementare di qua e una di là; una scuola dell’infanzia di là e una di qua. Abbiamo anche due alberi di Natale. Nessuno come noi.
Sarà forse un po’ anche per questo che, pur essendo una Comunità unita, ci piace coltivare le differenze che interpretiamo come elementi preziosi per arricchire la nostra cultura pur mantenendo saldo il ricordo della nostra storia.
Luigi Decarli
Sindaco di Arbedo-Castione